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Abbazia di Busco del XII secolo

L'Abbazia

La nascita e la storia

Dell’Abbazia di Sant’Andrea di Busco si parla già in un documento del 1153: certo è che già dal XII secolo l’abbazia può contare su un patrimonio terriero di immenso valore, derivatogli da acquisti e donazioni. Il secolo seguente vede una intensa attività agricola e produttiva, insieme con un momento di splendore insuperabile, che con alterne vicende arriva fino al XV secolo. La cultura dell’abbazia fu talmente importante da sopravvivere all’abbazia stessa. Anche se questa fu soppressa dall’autorità ecclesiastica nel 1771, le tecniche benedettine legate all’agricoltura e soprattutto alla produzione del vino furono trasmesse ai nuovi proprietari, e vivono ancora oggi attraverso i prodotti dell’azienda.

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L’eredità vinicola dei benedettini

I monaci benedettini hanno dovunque dato un grande impulso alla pratica agraria e all’individuazione di particolari tecniche di coltura e lavorazione dei prodotti agricoli. E da sempre sono stati conosciuti come eccezionali produttori di vino.
In molte abbazie benedettine la vinificazione assunse requisiti di altissima qualità, come testimoniava Gaspare Gozzi, grande scrittore e letterato del XVIII secolo. Egli decantava le qualità dei vini prodotti dall’antica Abbazia di Busco e destinati alle tavole dei nobili Veneziani. Forse anche per questo Marco Zeno decise di far costruire la sua residenza in questi luoghi avvalendosi del migliore architetto del tempo, Andrea Palladio.

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